Miguel Bernal

Nato nel 1934 a Seneghe nel Montiferru.  La sua carriera inizia quando decide di arruolarsi nella Marina Militare, precisamente a Venezia, nell’isola di Sant’Elena, occasione in cui gli venne assegnata la categoria dei Palombari. Risultò primo del corso a Venezia, e successivamente primo del corso al Varignano, dove conseguì il primo brevetto da palombaro (fino a 40 metri di profondità), apparecchio a ossigeno a ciclo chiuso G50 a 15 metri e autorespiratore ad aria a 30 metri. Dopo il brevetto da palombaro fu destinato al Centro Studi (Sezione Sperimentale) del COM.SUB.IN. dove fu assegnato allo studio e perfezionamento dei nuovi apparati, e nominato punto di contatto con i colleghi della marina nazionale francese. Abilitato palombaro su alti fondali, all’uso delle torrette butoscopiche e della campana di salvataggio sommergibili di nave Proteo, partecipò sulla stessa nave alle operazioni più delicate degli anni ’60 e ’70, missioni spesso al limite con tecniche di immersione che si affinavano giorno per giorno. Dopo il periodo di imbarco fu nuovamente destinato al Centro Studi Sezione Sperimentale del COM.SUB.IN. dove fu parte attiva nello sviluppo delle miscele binarie (elio, ossigeno) lavorando sempre con la marina francese, in particolare con il comandante Paul Gavarry, direttore del GERS (tridente d’oro nel 1978 per la direzione del programma Janus che si era concluso con un record mondiale di immersione in saturazione). Perfezionò le sue conoscenze teorico-pratiche sulle apparecchiature già utilizzate durante il corso e sulle nuove apparecchiature in sperimentazione in quegli anni al COM.SUB.IN. in collaborazione con la marina nazionale francese. Tra queste apparecchiature c’era l’ARU (apparecchio a ciclo chiuso a sacco polmone ad aria e immissione di ossigeno per 30 mt) chiamato anche autorespiratore a miscela completo, ed un apparecchio a ciclo chiuso in cui l’ossigeno veniva fornito dal perossido (ghiaccio secco) per operare fino a 15 mt; un esperimento che però non andò a buon fine. Nell’anno 1956, sempre col Gruppo della Sezione Sperimentale, effettuò una missione in Tunisia, con nave Rampino, per lo sminamento del canale di Biserta in collaborazione con la Marina francese. Nel ’60 fu destinato per 14 mesi all’Ufficio Porto di Cagliari per il recupero delle ancore, il rifacimento dei corpi morti, installazioni di boe, ormeggi e tutto ciò che concerne l’ambiente del porto, sia all’interno che nel littorale.

Tra le numerose missioni operative si vogliono ricordare le ricerche e recupero delle vittime dell’aereo Hercules C130 che,  il 9 novembre 1971, cadde alle secche della Meloria, un tratto di mare non lontano da Livorno. I recuperi di aerei sinistrati proseguirono con un F104 nelle isole Tremiti (da bordo di nave Proteo alla profondità di 75 metri) e di un G91 alle isole Pedagne a 56 metri di profondità. Un’altra missione impegnativa fu il recupero nel 1963 di un motore aereo militare del periodo bellico alla profondità di 65 metri, che era stato segnalato dal giornalista subacqueo Andrea Pittiruti. Oggi questo motore è un cimelio storico conservato a Pisa.

Successivamente effettuò al COM.SUB.IN. il corso GP (Grande Profondità) per l’uso delle torrette butoscopiche e della campana di salvataggio sommergibili.  Dopo aver ultimato il corso P (professionale) fu destinato nuovamente al Centro Studi Sezione Sperimentale, dove effettuò numerose sperimentazioni con miscele elio ed ossigeno fino a 150 metri. In quel tempo il Centro Studi del COM.SUB.IN. collaborava attivamente con il GERS (Gruppo Studi ricerche sottomarine) della Marina Nazionale Francese retto da Gavarry, scambiandosi esperienze e risultati. In quegli anni si fecero molti progressi sull’uso delle miscele binarie e ternarie. A bordo delle navi Elie Monnier e Triton effettuò immersioni fino alla profondità di 150 metri con diverse miscele e potei anche immergermi con il loro sommergibile Griffon.

L’11 febbraio 1969, fu inviato a Rimini, con un team altamente selezionato di palombari del GOS ed incursori, incaricati alla demolizione della piattaforma illegale dell’Isola delle Rose. La demolizione fu eseguita con diverse cariche esplosive mirate ad indebolire la robustissima struttura e facilitarne il collasso (cosa che avvenne il 26 di febbraio), permettendo il ripristino del fondale per le attività di pesca. In seguito fu nuovamente destinato all’Ufficio Porto di Cagliari ed al gruppo SDAI di La Maddalena dove, tra dal 1974 al 1977, mi fu affidato il re del Belgio, Philippe, allora un giovane di 14 anni, per istruirlo all’immersione subacquea fino a 57 metri con ARA.

Bernal è uno scienziato marino specializzato in comunità pelagiche all’interno di una varietà di ecosistemi.

Dopo aver conseguito un Master in Statistica presso l’Università di St Andrews e un Master e Dottorato in Scienze Marine presso l’Università di Cadice, Miguel Bernal ha lavorato in numerose università e istituti di ricerca sulla pesca in tutto il mondo, pubblicando numerosi contributi scientifici nei campi della pesca, modellazione degli ecosistemi e cambiamento climatico. Le sue competenze professionali includono un solido background statistico e modellistico insieme ad una vasta esperienza in biologia ed ecologia degli organismi e degli ecosistemi marini. I suoi interessi attuali includono la valutazione degli stock ittici e gli effetti del clima, degli esseri umani e delle dinamiche interne degli ecosistemi nei pesci e negli ecosistemi pelagici.

Nel dicembre 2022

Miguel Bernal inizia il suo mandato come segretario esecutivo della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (GFCM) dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO).  In qualità di Segretario Esecutivo, Miguel Bernal sarà responsabile, per cinque anni, dell’attuazione delle politiche e delle attività della CGPM. A nome delle parti contraenti della CGPM, gestirà il Segretariato, amministrerà il bilancio autonomo della CGPM, garantirà il coordinamento con le divisioni e le unità competenti della FAO, promuoverà il ruolo della CGPM nelle sedi pertinenti, garantirà fondi fuori bilancio e manterrà rapporti formali con i paesi e partner.

Testimonials

“Caro Vittorio, permettimi di ringraziarti ancora per il premio, per l’eccezionale organizzazione, per la fantastica cornice di Perugia e per l’amicizia e la simpatia dimostrate. Dopo pochi istanti, da quando siamo arrivati, ci siamo sentiti, io e mia moglie, veramente a nostro agio fra persone piacevoli, appassionate ed in gamba. Estendi, per favore, queste considerazioni ai tuoi collaboratori. Non mancherò di partecipare ancora in qualità di appassionato spettatore”

Massimo Scarpati
Massimo ScarpatiRecordman di apnea

Il premio Atlantide ha la sua importanza e regalità perché trattiene e racchiude personaggi che hanno costruito il mondo della subacquea uniti alla ricerca scientifica e donano alle nuove generazioni fonte di conoscenza storia e apprendimento

Paola Catapano
Paola CatapanoComunicatrice scientifica al CERN (Ginevra) - Giornalista scientifica

Il Premio Atlantide 2021 obiettivamente si è rivelato una bellissima esperienza. Tutto si è svolto alla grande nei suoi molteplici aspetti,capaci di suscitare nella affollatissima platea dei presenti una varietà di reazioni:dall'interesse, all'ammirazione, al sorriso, alla commozione. E’ stato toccante ascoltare le tante storie del mare dalla voce di chi lo ha vissuto e ancora lo vive con profondo amore. Questo premio è un importante riconoscimento per quelle persone che in passato o ancora attualmente si sono dedicate alla scoperta, alla ricerca ed alla difesa dei nostri mari. Mi sorge spontaneo dal cuore il ringraziamento a Vittorio Bianchini per l'impegno profuso nella eccellente organizzazione di questo evento

Valeria Ciarfuglia
Valeria CiarfugliaVedova Danilo Amorini - Pioniere della subacquea e speleologo

UN MARE UN UNICO UNIVERSO

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